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Che fare, quando i pensieri diventano tumultuosi, non trovano parole per potersi esprime, per gridare la propria rabbia, il proprio dolore, l’incredulità del gesto, sconvolti dall’orrore. Bambini, mamme, piccoli e grandi fan la cui unica colpa era trovarsi lì in quel luogo, in quel momento, dove le luci si riaccendevano alla fine del concerto…e poi l’abisso…. Molte volte ormai ci siamo detti basta, mai più lo abbiamo gridato per Parigi, per Londra per Berlino, per Nizza..e poi inesorabile la lucida follia è tornata a colpire, a seminare disperazione, dolore, morte.
Oggi noi crediamo, è il tempo del silenzio, della vicinanza alle vittime, a chi rimane e alla città di Manchester, è il tempo di stringerci assieme ammutoliti dall’infamia del vile attentato. Ma è anche il tempo di ritrovare lo spirito che ci porta ad incontrare l’Altro, anche il distante, a volte molto, da noi, è il tempo di credere nella Cooperazione ribadendo che siamo tutti uniti nella sorte di questo mondo, delle nostre comunità, dobbiamo con coraggio ed intelligenza fare quotidianamente la nostra parte, trovando il coraggio di farlo assieme, assieme alle comunità mussulmane, ma non solo, perché quell’infame follia, quel mortifero pensiero che porta ad uccidere bambini, mamme, giovani non possa avere il sopravvento sulla vita, sul nostro futuro.
Ma oggi è il giorno del dolore…