Alluvione: la situazione nel sud della Serbia
Un aggiornamento della situazione nella zona di Kraljevo giuntaci stamane dal nostro coordinatore locale in Serbia, Ilija Petronijević.
Alcuni dati generali (aggiornati al 22 maggio 2014)
Le vittime in Serbia ad oggi son 27, di cui 14 a Obrenovac. In totale gli sfollati sono 31.879. Sono stati aperti 140 centri di accoglienza, 47 dei quali a Belgrado.
Municipalità colpite maggiormente: Obrenovac, Kostolac, Šabac, Mali Zvornik, Krupanj, Loznica, Ljubovija, Vladimirci, Koceljeva i Bogatić, Sremska Mitrovica, Šid, Svilajnac, Ćuprija, Paraćin, Rekovac, Valjevo, Ub, Lajkovac, Ljig, Osečina, Mionica, Čačak, Kraljevo, Lučani i Gornji Milanovac, Rača, Knić, Topola.
La situazione a Kraljevo
L’alluvione nella municipalità di Kraljevo ha colpito principalmente due zone, per fortuna senza causare vittime.
Il bacino della Morava occidentale
I villaggi situati lungo la Morava occidentale, fiume che scorre a nord di Kraljevo in direzione ovest-est e confluisce nella Grande Morava vicino alla città di Stalać.
I paesi coinvolti sono: Obrva; Milocaj; Grdica Popovici; Oplanici; Adrani; Sirca; Sumarice; Vitanovac; Vitkovac; Cukojevac; Milakovac; Stuba. L’entità dei danni materiali all’interno di questi villaggi varia tra il 70% e l’80% del totale delle abitazioni (stime non confermate).
I più colpiti sono Grdica, Oplanići, Adrani, Sirča, completamente sommersi dalle acque della Morava occidentale. Tutti gli edifici danneggiati, a Grdica famiglie che hanno dovuto trascorrere notti in soffitta per essere poi salvate il mattino seguente da compaesani divenuti “eroi per caso”.
Sono giunti soccorsi da numerose zone della Serbia (in particolare volontari da Vranja), la situazione da un punto di vista alimentare/sanitario/altri beni di prima necessità come vestiti è sotto controllo.
I monti Gledić
Si tratta dei villaggi di Gledić (350 abitanti), Ravanica (1000 abitanti), Godačica (1006 abitanti) e Leševo, che riposano nella parte sud-occidentale dei “Monti Gledić”. Sono sommersi dai torrenti di montagna esondati a causa delle forti piogge dei giorni scorsi. Diciassette ponti sono crollati (per fortuna almeno quelli di Ravanica e Godačica sono stati sostituiti dall’esercito con dei ponteggi, altrimenti entrambi i villaggi di circa 1000 abitanti restavano isolati dal mondo). In quattro punti la strada che collega il paese di Gledić a Kraljevo è bloccata a causa di una frana.
Testimonianza di Dragana Veljović sulla situazione nella sua fattoria di Rakija (sobborgo di Gledić), sede del Convivium Slow Food di Gledić e del Presìdio Slow Food della Rakija di prugne Crvena Ranka:
“La situazione attorno ai monti Gledić e nel villaggio di Rakija è molto problematica. Infrastrutture, collegamenti stradali, macchinari agricoli e frutteti sono devastati. Da noi a Rakija lo scenario è piuttosto tragico, probabilmente non riconoscereste la nostra aia, la cantina, il distillatore… almeno nessuno è rimasto ferito. In questo momento dobbiamo prenderci cura degli animali, dei frutteti e restaurare gli edifici danneggiati. Il problema maggiore è dato dal blocco dei collegamenti stradali a causa di una frana. Più di cento metri di strada sono ricoperti da fango e materiale roccioso. In questo momento l’unico modo di raggiungere Rakija è camminando attraverso i boschi. Il cibo non manca, ma l’acqua delle nostre sorgenti è inutilizzabile a seguito dell’alluvione. Molti nostri macchinari – il trattore, gli innaffiatori, le seghe – sono distrutti. Alcuni siamo riusciti a salvarli dal fango, ma non sappiamo con certezza se sono ancora funzionanti. La cantina è stata inondata ma il distillato conservato nelle botti non è andato perduto. Tuttavia i documenti, la grappa già imbottigliata, il distillatore, la stampante per le etichette delle bottiglie, tutto distrutto. Avremo bisogno di settimane e mesi per risistemare tutto, e nemmeno sappiamo se ce la faremo. La parte più ardua sarà comunque ripristinare la linea stradale, poiché avremo bisogno di mezzi pesanti…”
Dai primi incontri con i partner istituzionali è emerso che le priorità nella fase post-emergenza andranno concentrate nel settore agricolo e zootecnico.
Danni in agricoltura e pastorizia
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Danneggiati 4300 ettari coltivati a grano, mais, avena e ortaggi;
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Allevamenti: sono morte 380 mucche; 181 pecore; 15 capre; 3 cavalli; 506 polli. Sebbene ad una prima lettura tali numeri possano sembrare insignificanti, bisogna tenere a mente che in questo territorio l’agricoltura e la pastorizia incidono fortemente in termini di persone occupate, ponendosi come pilastri dell’economia locale. Gli allevamenti, seppur di piccole dimensioni, sono fondamentali per la sussistenza della singole famiglie. Sotto questa luce, anche la perdita di pochi capi di bestiame può incidere negativamente sulla vita di un nucleo
Priorità in settore agricolo/zootecnico
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Breve periodo: foraggio e mangime per gli allevamenti
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Medio periodo: assistenza veterinaria per gli allevamenti
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Lungo periodo: ricostruzione stalle, fertilizzanti per il terreno, sementi di mais classe 200 e 300
Istituzioni pubbliche
La municipalità di Kraljevo si è mossa in diverse direzioni:
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evacuazione di persone e bestiame da villaggi colpiti da alluvione;
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rientro di persone e bestiame dove possibile
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ripristino strade e ponti
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interventi su rete idrica ed elettrica
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disinfestazione/derattizzazione condotti dal Dipartimento di Igiene Pubblica e Istituto di Veterinaria di Kraljevo. I maggiori rischi per la popolazione sono infatti connessi a possibili epidemie causate dall’innalzamento della temperatura prevista nei prossimi giorni.
Risorse messe a disposizione dalla municipalità
Il 20 maggio, durante una seduta straordinaria del consiglio comunale, è stata accolta la proposta del sindaco Dragan Jovanović di modificare la destinazione dei circa sessantaquattro milioni di dinari presenti su un fondo di edilizia pubblica e veicolarli alle attività di assistenza ai territori colpiti dall’alluvione.
Società civile
Numerose associazioni e gruppi informali di cittadini si sono attivati sin dai primi giorni per la raccolta e distribuzione di aiuti umanitari. E’ inoltre partita un’iniziativa a livello nazionale per la creazione di una rete di ONG che lavori in coordinamento costante per la fase post-emergenziale, in particolare nelle attività di ricostruzione. L’ufficio di Kraljevo dell’Associazione Trentino con i Balcani è uno dei centri di raccolta per cibo, medicinali e altri beni di prima necessità come vestiti. Di queste attività se ne sta occupando principalmente il nostro partner “Pozitivna Omladina”. Siamo costantemente in contatto con l’unità di crisi di Kraljevo, che risponde direttamente al sindaco e ha già fatto partire i primi progetti di intervento nel settore agricolo, che rappresenta la maggiore fonte di sostentamento per la popolazione dei sedici villaggi colpiti dall’alluvione.
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