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BalcaniAnimazioni SCUOLA è sempre stata l’asse portante della carovana di animazione di ATB che andava da Paese a Paese. In Kosovo soprattutto si è concentrata nell’animazione dei bambini rom della scuola di Shtat Shtatore. Alcuni dei nostri volontari animatori storici –Manuela Baldessari, Mirko Frizzi e Niccolò Tambussa– ci raccontano le loro impressioni dal 2011 ad oggi.

All’inizio il Kosovo è stata una sorpresa per tutti, una realtà poco conosciuta, se non per gli avvicendamenti politici che si susseguivano, dal protettorato ONU allo stato indipendente, passando per crudeli avvenimenti di guerra. La situazione non è tuttavia peggiorata, ci tiene a sottolineare Niccolò. Anzi, l’animazione a scuola di ATB e migliaia di altre iniziative sono state centrali nel tentativo di trovare dei punti cardinali all’interno del caos. Il Kosovo si è stabilizzato mano a mano: ha superato la fase della mera ma non scontata “sopravvivenza” e si è spinto a guardare avanti, nonostante le mille criticità.
Trascorre il tempo gli anni, ma il fascino di questa terra, agli occhi di occidentali, rimane: sono ancora quegli stessi elementi di “arretratezza” -rari nel mondo cui siamo abituati, digitale, consumistico- che attraggono gli occhi dei nostri volontari. Vedere un carro colmo di fieno trainato dai cavalli, i cavi elettrici che formano labirinti sui pali della luce, la legna tagliata a mano o i motociclisti che sfrecciano in città senza casco.

Questa edizione di BalcAnimazione a Ramiz Sadiku, ha ospitato persino dei neofiti in Kosovo, come Beatrice Morelli, sapendo regalare emozioni contrastanti, ma pur sempre una notevole crescita personale. Talvolta il travolgimento dei bambini era tale da creare confusione e disordine, ma a fine settimana ci si poteva considerare “stanchi ma felici” -riprendendo l’usuale conclusione dei temi delle elementari. Il tragitto verso la scuola era per i piccoli partecipanti eccitante proprio grazie al vento fresco che portava nella loro vita. Gli stranieri vengono visti dai bambini rom di Peja come “esotici” –per citare il grande Sayd-: gente bizzarra e da osservare con curiosità. Anche Vllazmin, capo animatore dell’associazione NPU, ci ricorda il ruolo importante di BalcAnimazioni nel corso degli anni: è un’opportunità per i bambini, permette loro di stringere amicizie, di vivere e giocare in una condizione di totale parità rispetto ai coetanei.

Ci rendiamo conto che l’animazione nelle scuole possa apparire come il tentativo di svuotare il mare con un cucchiaino, ma teniamo anche a mente grazie a Manuela, che le girandole possono rappresentare il preludio di un vento di cambiamento: quello sostenibile.

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