Il 19 dicembre scorso, presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento, i cinque studenti del corso magistrale di Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio che hanno partecipato allo Stage di progetto 2018 in Kosovo – Francesco del Greco, Gianluca Preziosi, Giacomo Laghetto, Niccolò Ragno, Guglielmo Mazzà – hanno presentato la relazione finale del lavoro svolto in presenza dei docenti del corso – proff. Guido Zolezzi, Marco Bezzi, Massimo Zortea -. Hanno partecipato all’esame anche due rappresentanti di ATB – con cui è stato organizzato il lavoro sul campo – e altri studenti di ingegneria interessati al percorso intrapreso dagli esaminati.
Lo Stage di progetto che ha coinvolto studenti, dottorandi e professori dell’Università di Trento e alcuni studenti delle Università di Pristina e Peja in Kosovo rappresenta la parte finale del corso in “Gestione delle risorse Idriche nella cooperazione internazionale” e rientra nella cornice più ampia del progetto “IdroTK – Val Rugova: potenziale idroelettrico per una rafforzata cooperazione tra Trentino e Kosovo” dell’Associazione Trentino con i Balcani. I cinque studenti trentini hanno trascorso le due settimane tra il 22 luglio e il 3 agosto in Kosovo nella Municipalità di Peja per studiare il potenziale idroelettrico della Val Rugova, al confine con il Montenegro, che ospita il parco naturale Bjëshket i Nemuna. Gli obiettivi principali dello stage di progetto erano principalmente due: da un lato la valutazione del deflusso ecologico dei fiumi dell’area di studio e dall’altro lo studio delle potenzialità idroelettriche del territorio. Nelle due settimane di lavoro in Kosovo gli studenti dell’Università di Trento, dopo una prima parte istituzionale costituita da incontri con le autorità locali e l’ambasciata italiana a Pristina, hanno avuto la possibilità di lavorare sul campo con la collaborazione di alcuni studenti delle Università di Peja e Pristina. Il lavoro si è concretizzato in raccolta dati, interviste alla popolazione locale e rilievi in Val Rugova.
Gli studenti hanno iniziato la presentazione della loro relazione finale sottolineando l’importanza di un progetto pilota come quello a cui hanno partecipato per sostenere l’introduzione e lo sviluppo di nuove tecnologie di produzione di energia rinnovabile che abbiano un impatto ambientale ridotto in un Paese come il Kosovo dove ancora circa il 97% dell’energia elettrica è prodotto da due grandi impianti a carbone.
Dopo aver spiegato la metodologia seguita durante il lavoro sul campo e dopo aver illustrato i risultati chiave delle loro analisi, i cinque studenti hanno concluso la presentazione con la proposta concreta di un upgrade al progetto IdroTK, denominandolo IdroTKU, che ha come protagonisti gli studenti delle Università di Trento in Trentino e Peja e Pristina in Kosovo. Il lavoro di stage si allinea al progetto IdroTK nel suo obiettivo generale, ovvero la riduzione dell’impatto ambientale in Val Rugova e in particolare in campo energetico. Le due strategie proposte riguardano il miglioramento della qualità degli ecosistemi fluviali e lo sfruttamento delle infrastrutture esistenti per la produzione di energia idroelettrica. L’ulteriore proposta emersa in sede d’esame è quella di un’aumentata cooperazione tra le Università di Trento, Pristina e Peja per lavorare sulla formazione e sulla ricerca intesi come strumenti per una futura gestione sostenibile. Per quanto riguarda le proposte tecniche queste comprendono un lavoro di miglioramento degli acquedotti esistenti e un loro eventuale allacciamento alla rete elettrica e un lavoro sulle cosiddette “intake structures”, ovvero sulle opere che insistono sui corsi d’acqua, per evitare che interrompano la continuità fluviale impedendo la risalita del bacino da parte della popolazione ittica. Tale progetto risulterebbe compatibile con alcuni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili dell’Agenda 2030 dell’ONU, in particolare i numeri 6 e 7 che riguardano rispettivamente la garanzia a tutti della disponibilità della gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie e l’assicurazione a tutti dell’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni. Altri Obiettivi di Sviluppo Sostenibili a cui si rifà il progetto sono i numeri 4, 7, 11, 13 e 14.
Due sono stati i punti finali che gli studenti hanno voluto sottolineare: da un lato l’importanza del coinvolgimento delle autorità politiche locali e l’importante ruolo svolto da ATB nella creazione delle reti e nell’apertura delle relazioni istituzionali, dall’altro l’importanza della sensibilizzazione della popolazione kosovara al tema dell’inquinamento, dell’impatto ambientale e delle energie rinnovabili. A quest’ultimo proposito gli studenti hanno avanzato il desiderio e l’intenzione di rafforzare la collaborazione tra università trentine e kosovare per sottolineare l’importanza del ruolo delle università nella formazione di figure professionali che possano farsi voce di un cambiamento in direzione di forme di energia rinnovabili e sostenibili.
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